Somiglia molto al Manuale delle Giovani Marmotte, anche se per creare un dossier così, tutto bisogna essere, meno che marmotte!
Non tutti sanno che nel 2014 la Guardia di Finanza ha aperto una maxi–inchiesta ai danni di Credit Suisse.
Il tutto è iniziato con una semplice ispezione di routine, dalla quale è emerso qualcosa di veramente incredibile. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire cosa è successo.
- La GdF arriva nella sede milanese del colosso svizzero per accertarsi che tutte le imposte dovute allo Stato italiano fossero pagate regolarmente. Senza ombra di dubbio, le imposte sono tutte in regola, in fondo sono Svizzeri. Peccato che cercando tra le carte sia emerso qualcosa di assolutamente sconcertante.
Una serie di anomalie che riguarda dei ricchissimi clienti italiani. Buchi nella documentazione. Il tutto ha insospettito la GdF che a Dicembre ha preparato un blitz combinato in tutte le sedi più importanti di Credit Suisse in Italia.
Cosa emerge? Sequestrando pc aziendali, email, documenti e fascicoli arriva tra le mani degli inquirenti un documento mai visto prima, che viene ribattezzato come “il manuale del perfetto evasore–riciclatore”.
Si tratta di un fascicolo in cui sono raccolti i documenti di 13.000 Italiani che grazie a Credit Suisse sono riusciti a trasferire all’estero grandissime somme di denaro.
Aspettate un momento: il Governo approva la Voluntary Disclosure e Credit Suisse favorisce emorragie di capitali?
E’ la prima volta nella storia che una BANCA, un intermediario, viene accusato di evasione fiscale. Ma Credit Suisse aveva proprio un decalogo da seguire:
- Non avere con sé documenti o biglietti da visita della Banca
- Non usare pc aziendali o documenti aziendali fuori dalle sedi bancarie
- Solo il cliente Credit Suisse deve sapere che siete operatori di tale banca
- Se venite fermati dagli inquirenti non dite che lavorate per questo istituto
- Non comunicare direttamente con gli inquirenti ma avvertire un familiare, già scelto e avvertito in precedenza che a sua volta avvertirà l’Istituto
- Giustificare il viaggio in Italia con alibi personali, shopping, viaggi di piacere, acquistando biglietti per eventi, concerti, ecc
- In caso di pedinamento non restare nello stesso albergo per più di tre giorni
No, non è fantafinanza. E’ tutto agli atti della Procura di Milano. L’indagine si è chiusa con un bilancio di guerra: 13 mila clienti coinvolti, evasione fiscale di 14 miliari di euro.
Per trasferire i capitali veniva utilizzata una apposita polizza fittizia che veniva venduta da società estere del gruppo Credit Suisse Life & Pension, con sede in Liechtenstein oppure nelle isole Bermuda. Comunque di queste polizze in Italia non c’era traccia.
Sembra la trama del sequel di Wolf of Wall Street.
Elisabetta Massa