PNRR: Big Money in vista?

Il PNRR è quella zia, di cui tua mamma ti parla ogni tanto, sai che esiste, vagamento hai capito la parentela, ma se ti dovessero chiedere che faccia ha… tu proprio non ne hai idea.

Così per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Aveva iniziato a parlarne quella buonanima di Conte, riscritto interamente dall’uomo della mia vita, Mario Draghi e infine approdato delle mani del nuovo esecutivo.

Di che si tratta? Il PNRR è un pacco di soldi che la Commissione Europea ha destinato ai Paesi europei più colpiti dalla crisi post covid. La torta è bella grande, la fetta più grande andrà all’Italia.

In particolare: 235,14 miliardi di investimenti tra il 2021 e il 2026.

191,5 miliardi provengono dal Recovery Fund, 122,8 come prestiti e 68,9 a fondo perduto.

A questi, si aggiungono 13 miliardi del piano React-Eu, piano funzionale alle politiche di coesione dell’Unione, e 30 miliardi circa provenienti dal Fondo complementare Governativo.

Con questi big money, l’Italia dovrebbe rivivere un nuovo Rinascimento. Come quando a cinquant’anni decidi di farti le punturine di botox per segnare la tua rinascita.

Ovviamente il piano di aiuti si compone di più aree tematiche, 5 per la precisione:

  • Digitalizzazione, Innovazione Competitività e Cultura, 50 miliardi;
  • Rivoluzione verde e transizione ecologica, 70 miliardi;
  • Infrastrutture per la mobilità sostenibile, 30 miliardi;
  • Istruzione e Ricerca, 30 miliardi;
  • Inclusione e Coesione, 30 miliardi.

Il PNRR deve essere redatto e presentato alla Commissione Europea, che lo deve approvare, il Governo deve si deve impegnare però ad attuare tutta una serie di riforme, al fine di mantenerne la validità.

L’obiettivo? Aumentare il Pil italiano di 3,1% entro il 2026.

Li spenderanno davvero così bene?

Elisabetta Massa

Deficit: Cicale o Formiche?

Devo darvi due notizie: una buona e una cattiva. Iniziamo dalla buona: dall’ultima riunione dell’Eurotower, sede della BCE, risulta che finalmente in Europa sia iniziata una forma di ripresa dell’economia. Un sospiro di sollievo, come quando la commessa di Zara ti dice che quella gonna nera non era l’ultima 36. 

Ora quella cattiva: la ripresa, si legge, “resta parziale e disomogenea”.

Approfondiamo: dopo gli ultimi dati sulla crescita dei contagi c’è poco da stare sereni, eppure dalle note della BCE si legge che sono ripartiti i consumi e in alcuni paesi addirittura c’è stato un rimbalzo della produzione industriale.

Cosa ci fa restare coi piedi per terra? Le misure di contenimento e l’incertezza sulla prossima curva dei contagli.

Lunedì scorso un lapidario Super Mario Draghi ha chiarito la differenza tra debito sussidiario e debito produttivo.

In fasi di emergenza come quella che stiamo vivendo, sarà inevitabile l’aumento del debito pubblico a dismisura, il pareggio di bilancio per i prossimi anni sarà una chimera… fin qui siamo tutti d’accordo.

Il punto è che questo debito pubblico deve essere impiegato in modo produttivo, sul capitale umano, la ricerca, le infrastrutture… non può trasformarsi esclusivamente in sussidi a lungo termine.

Solo in questo modo sarà sostenibile dalle generazioni future.

Mario says: “In questo susseguirsi di crisi i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire, ma ai giovani bisogna però dare di più”.

Ma come ci siamo comportati negli anni trascorsi? Siamo stati cicale o formiche?

A dispetto di quanto dicono gli Europei, non siamo stati degli spendaccioni. Analizziamo cosa è successo negli ultimi 30 anni: l’avanzo primario, cioè la differenza tra entrate ed uscite dello stato, misurato rispetto al Pil nazionale, ad esclusione dei costi per gli interessi sul debito pubblico negli ultimi 3 decenni è stato sempre positivo.

Ma come mai tutto questo virtuosismo? A fine anni Novante l’obiettivo dell’Italia era quello di entrare nella Moneta Unica. Il Trattato di Maastricht prevedeva un deficit sotto il 3%. L’unico modo per accedervi era tenere sotto controllo il deficit (differenza tra avanzo primario e quota interessi), ma non potendo controllare nel breve le voci di spesa, si decise di imporre una bella Tassa per l’Europa.

Risultato? Avanzo primario record del 6,7%.

Elisabetta Massa

Boris J. Ma come hai fatto?

Lo sapete chi mi ricorda Boris Johnson?

L’amica del liceo, anonima, non bellissima, non bravissima in matematica, sempre single per tutti e cinque i lunghissimi anni…

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e poi dopo il diploma, puff! La incontri al supermercato sposata con due figli. Tu??? Quoque tu! Ma come ci sei riuscita? Continua a leggere

2020: inizio col botto

Il 2020 si è aperto col botto. In tutti i sensi. Non si respirava questo clima di serenità dall’assassinio delll’arciduca Francesco Ferdinando.francesco-ferdinando

In un modo o nell’altro, c’entra sempre una bionda. In questo caso un biondone. Donald Trump.

Il Tycoon negli ultimi mesi è più instabile di me in quei giorni lì ed ha collezionato una serie di disastri che manco Andrea Ippoliti a Temptation Island.

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Riassunto delle puntate precedenti.

Sembra che Mister T. abbia chiesto al presidente ucraino Zelenskyj di aiutarlo a raccogliere informazioni compromettenti su Joe Biden, vicepresidente dal 2009 al 2017 e oggi candidato democratico alle primarie democratiche in vista delle presidenziali 2020. Questo non ha fatto altro che procurargli una procedura di impeachment da parte del Parlamento.

Poteva esser già sufficiente così e invece ha deciso di bombardare l’Iran, uccidendo il capo delle forze paramilitari Qassem Soleimani.

Conseguenze? Il panico generale. Come quando ho detto a mia nonna di essere intollerante al glutine.

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Il prezzo del petrolio è cresciuto in pochi giorni da 60 a 69 dollari al barile, in quanto in situazioni di allerta si innesca una paura generalizzata sulle scorte di greggio.

Eppure Trump è l’uomo delle contraddizioni, da quando è stato eletto presidente i mercati americani, e non solo, hanno fatto un rally pazzesco, portandosi ai massimi storici.

Inoltre, Mister T. ha anche annunciato l’avvio di una serie di negoziati con la Cina a partire dal 15 gennaio 2020, che porterà immediatamente al blocco di una nuova tranche di dazi sui prodotti cinesi.

Morale della favola? Crescita dei mercati e dell’economia costante ma contenuta anche nel 2020.

Gli States non sono più il simbolo del libero mercato e dell’innovazione e della tolleranza e per ora, dobbiamo accontentarci così.

Elisabetta Massa

Brexit, istruzioni per l’uso

Ti lascio ma restiamo amici. Anzi no. Magari ogni tanto prendiamo un caffè insieme.Meglio di no. Basta ti blocco su tutti i social! Magari prima do un’ultima occhiata alle stories

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Leggere le cronistorie sulla Brexit, mi ricorda le serate passate a telefono con Giulia. Quando era in crisi con Marco. Tira e molla continui, durati almeno tre anni.

Quando finisce una storia va sempre così… Anche con la Gran Bretagna che vuole lasciare l’UE.

Pensavamo che il problema fosse la May, e invece… oltre a quei tailleur orribili, possiamo dire che il compito era davvero arduo! Non riesce ad andar via e sbattere la porta nemmenO il biondissimo Boris J. Continua a leggere

Libra, la fenice di Zuckerberg

Tre sono i motivi che negli anni mi hanno spinto ad utilizzare Facebook come social network:

1. Appagare la mia vanità con foto finto_intellettuali_misto_malinconiche,

2. Restare aggiornata sugli inciuci del mio paese,

3. Cercare nelle “persone che potrei conoscere” quanto è diventata grassa l’ex del mio ragazzo.

Continua a leggere

Mini-bot. La Casa di Carta, home edition

Provate a immaginare la versione Italiana de La casa di carta. ‘O professor che insieme a 8 rapinatori chiamati Milano, Torino, Bergamo, Barletta, Palermo, Campobasso, Pescara e Mazzara del Vallo, prende in ostaggio 40 persone tra dipendenti e personalità di spicco, paralizza il Paese e inizia a stampare Minibot.

La serie sarebbe finita alla seconda puntata. Perché i minibot sono una cazzata. 

Cosa sono i minibot? Si tratta di passività dello Stato di piccolo taglio, dai 10 ai 100 euro, senza tasso di interesse e senza scadenza. Continua a leggere

Come sarà il mondo quando lo conquisteranno i Cinesi

Siccome ho la mania compulsiva per l’acquisto di gadget inutili ma sono povera, l’altro giorno sono entrata in un negozio di Cinesi e sono uscita con un guinzaglio per cani con ombrello incorporato, un microfono wireless per i miei concerti in solitaria durante le faccende casalinghe e la consapevolezza che i Cinesi conquisteranno il mondo. 

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…e noi con gli occhioni a palla dovremmo solo farcene una ragione! Continua a leggere

BREXIT: divorzio alle porte

La Gran Bretagna è come una ex moglie durante una separazione. L’hai amata, l’hai portata in vacanza, le cene nei migliori ristoranti. Ma lei ad un certo punto che fa? Ti lascia. Così, senza darti una spiegazione. Perché si sente oppressa.

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Il 12 marzo la premier britannica Theresa May ha ripresentato in parlamento la stessa proposta di uscita che già una volta era stata bocciata.
…e udite udite, l’hanno bocciata di nuovo!
I sostenitori della Brexit se la prendono con Teresina, perché non ha mantenuto la promessa di portarli fuori dalla UE a testa alta. Sbattendo la porta.
Arrivederci e grazie. Ci riprendiamo la nostra sovranità.
Ma siamo proprio sicuri che gli Inglesi non erano già dei privilegiati nella UE?
Londra aveva ottenuto una deroga per non aderire alla moneta unica, non entrare a far parte della zona Schengen, uno sconto sul budget di 5.7 miliardi di euro.” (Internazionale, marzo 2019)
Le richiesta avanzate dall’ormai ex moglie sono irrealizzabili. Accettare una soft Brexit significherebbe rinunciare a parte della loro reale sovranità, in quanto la GB dovrebbe sottostare a norme che non potrebbe contribuire a stabilire.
Ma sapete cosa pretendeva la sanguisuga inglese?
1. Stop alla libertà di movimento dei cittadini europei nel Regno Unito
2. Conservare i benefici economici della Ue
3. Non mettere un confine fisico con l’Irlanda.
Una bella patata bollente per Teresina Maggio. Troppo presto ha chiesto il divorzio. Ora ci sono gli avvocati da pagare, l’ex marito che non paga più le bollette, i bambini da accontentare, la nuova casa da cercare…
Due anni sono volati e il 29 marzo ( data di uscita ufficiale) è sempre più vicino…

Elisabetta Massa