Tre sono i motivi che negli anni mi hanno spinto ad utilizzare Facebook come social network:

1. Appagare la mia vanità con foto finto_intellettuali_misto_malinconiche,

2. Restare aggiornata sugli inciuci del mio paese,

3. Cercare nelle “persone che potrei conoscere” quanto è diventata grassa l’ex del mio ragazzo.

Eppure con il passare del tempo non posso che ammette una cosa: sono sempre meno i momenti che passo al cellulare a controllare la mia bacheca. E come me altri centinaia di migliaia di iscritti.

Niente di più letale per un social. La perdita di interesse da parte degli user.

Facebook come social network è arrivato nella fase calante del suo ciclo vitale e proprio come ogni azienda che non vuole naufragare, deve cercare nuovi stimoli per ripartire e creare business.

Quindi che si fa? Nel 2018 compra in Irlanda una licenza per esercitare attività bancaria… nel 2019 lancia la sua criptovaluta: LIBRA.

Libra è una moneta virtuale che non vuole essere una delle tante cripto valute, non vuole essere l’alternativa al bitcoin, vuole essere l’alternativa al Dollaro.

Zuck vuole imporre questa moneta come moneta di scambio nelle relazioni internazionali, non vuole limitarsi all’ambito ancora pionieristico della blockchain.

Zuck vuole arrivare alle 1,7 miliardi di persone nel mondo che non hanno un conto corrente.

Tra i partner di questa avventura può contare su: Mastercard, Paypal, Visa, Vodafone, Spotify, Uber… praticamente il mondo di domani.

Se le cose cambiano, perchè il mondo bancario resta ancorato alle proprie colonne e non cerca di cambiare pelle?

Questi e tanti interrogativi che io e Gigi Marzullo continueremo a farci alle 3 di notte col caldo di giugno.

Baci.

Elisabetta Massa