Brexit: capricci britannici

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Dal nome potrebbe sembrare l’ultimo profumo di Dolce & Gabbana, invece il Brexit non è altro che l’eventualità che la Gran Bretagna esca dall’area Euro… ammesso che ne abbia mai fatto parte.

La Gran Bretagna spaccata a metà, esco o non esco? Un po’ come la domenica pomeriggio, quando siete ancora in pigiama e fate un analisi dettagliata costi-benefici per decidere se alzarvi e andare a fare l’aperitivo.

Bisogna decidere. Chi meglio del popolo può saperlo se si sentono o meno “EUROPEI”? Quindi Cameron cosa fa? Referendum per il 23 Giugno 2016, nel quale chiederà al popolo di Sua Maestà se vogliono restare in Europa. Stando ai dati degli ultimi sondaggi il numero degli indecisi è altissimo, più del 18%, tra coloro che invece hanno le idee più chiare, la percentuale di favorevoli e contrari è quasi identica.  

Chi vuole uscire? Facciamo un excursus tra chi è d’accordo e chi no. Il Primo ministro Cameron, ha chiesto all’Ue una serie di garanzie per restare nella gang. A sorpresa però Johnson, il sindaco di Londra si è detto favorevole all’uscita. Gli imprenditori sono fermi nella loro decisione: il Brexit sarebbe un disastro per l’economia britannica, il 76% degli imprenditori inglesi è infatti contrario, la percentuale sale all’83% se ad essere intervistati sono gli imprenditori tedeschi. I manager inglesi sono d’accordo con gli imprenditori, circa l’80% è contraria al Brexit.

Perché? Nel caso in cui la Gran Bretagna uscisse dall’Unione Europea le conseguenze sarebbero molteplici, secondo le stime di una ricerca inglese, nel 2030 ci sarebbe un crollo del 3% del Pil pro capite, a causa dell’applicazione del dazi doganali. Le grandi imprese sarebbero invogliate a spostare le proprie sedi al di fuori della GB, creando una forte ricaduta su occupazione, entrate e investimenti.

A tutti i lavapiatti e ricercatori londinesi provenienti da ogni Paese d’Europa, verrebbe chiesto il permesso di soggiorno… e chi non riesce ad ottenerlo? Rimpatrio immediato.

La Scozia e l’Irlanda potrebbero riproporre un referendum di secessione… magari stavolta con esiti inaspettati!

Cosa vuole Cameron?  Le richieste del Primo Ministro inglese sono articolate in quattro punti:

  • Sovranità e Integrazione: Londra vuole mantenere una forte autonomia rispetto all’idea della Ue di stringersi ancor di più e creare un popolo europeo
  • Competitività: Cameron auspica ad un completamento del mercato interno, che renda l’Europa competitiva a livello globale
  • Assistenza sociale per i lavoratori Ue: l’idea proposta è di congelare il welfare per i lavoratori non londinesi, creando di fatto una vera e propria disparità di trattamento nel mercato del lavoro a discapito dei lavoratori provenienti dall’Europa
  • Euro: sì o no? Londra vuole mantenere la Sterlina ma non vuole che l’Europa la discrimini per questa scelta…

… Intanto il cambio sterlina/euro oggi è crollato in Borsa. La sterlina ha perso l’1,5% scendendo a 1.475 contro il dollaro e si è indebolita dello 0,7% contro l’euro, toccando quota 1.278.

Che dire? Sembra che qualcuno voglia stare con un piede in due scarpe.

Elisabetta Massa

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