A chi non è capitato almeno una volta di ricevere una bustina verde. Verde speranza, la speranza che non ci fossero troppi euro da pagare! La sensazione è simile a quella che si prova quando la tua ragazza ti chiama e ti dice “Dobbiamo parlare!”.
Ecco cosa è successo ad una contribuente qualche giorno fa: La signora Maria acquista una casa dal fratello, ad una cifra che compensava quei passaggi di denaro tra genitori e figli che avvengono sempre nelle famiglie italiane, successivamente venduta a prezzo di mercato.
Campanello di allarme del Fisco: alienazione del suddetto immobile prima dei cinque anni necessari a poterla vendere senza dichiarare nulla sulla plusvalenza tra acquisto e vendita. Ingenuità del notaio e della contribuente.
La compravendita dell’immobile effettuata tra il 2008 e il 2012 avrebbe prodotto un incremento di valore di 150.000€, comprata a 120.000€ venduta a 270.000€. In 4 anni e mezzo.
Nulla ha potuto salvare la signora Maria da una sanzione di 58.000€.
Perché? Non c’è riferimento nei bonifici. L’Agenzia delle Entrate ha ritenuto che “ il riferimento preciso alla compravendita nella causale dei bonifici fosse elemento indispensabile per dimostrare il maggior valore dell’acquisto”.
E adesso cosa può fare la Signora Maria per questa svista?
- Pagare subito una pena ridotta di 20.000€
- Pagare subito 25.000€ e fare ricorso per sperare di vincere.
- Non pagare nulla e far scadere i tempi di ricorso e pagare multa, sanzione e interessi per 133.000€
“Consulenza” is the way!
Elisabetta Massa