Vi è mai capitato di svegliarvi con una strana sensazione? Un misto tra sonno e odio verso il mondo? In quei giorni si tende a reagire in modo eccessivo agli stimoli esterni, si può andare in escandescenza anche per questioni che in giorni normali sarebbero passate tranquillamente inosservate. Tutto è amplificato. Ecco più o meno così funziona la leva finanziaria.
Per leva finanziaria si intende il rapporto tra totale attivo e capitale netto di una banca. Si tratta di un indicatore che ci stabilisce quanto capitale proprio possiede una banca in relazione all’attività che svolge.
Maggiore è questo rapporto, più la banca ha tanti rischi e poco patrimonio. Praticamente una delle zavorre che più ha affondato Lehman Brothers. Nel 2008 questa banca aveva un’esposizione a leva altissima, per ogni euro di capitale a disposizione ne faceva 100 di attività. 1 a 100. Come una bella donna che a vederla lascia senza fiato… ma poi scopri che è solo un insieme di interventi estetici e botulino.
Perché la leva finanziaria è pericolosa? Per ogni piccolo shock o scostamento negativo subito dal capitale proprio, c’è uno shock negativo 100 volte superiore sulle attività. Lo scostamento si ripercuote con maggiore violenza rispetto all’evento stesso… Con una leva 1 a 100, basta un ribasso del capitale dell’1% per azzerare il capitale stesso. Da qui l’esigenza di una nuova capitalizzazione. Tutto questo può succedere tantissime volte, soprattutto se gli attivi che sono in portafoglio della banca in questione sono di scarsa qualità.
Ecco a cosa servono le ricapitalizzazioni… per evitare i fallimenti bancari!
Tralasciando il caso limite della Lehman, ad oggi ci sono ancora banche con una forte esposizione in leva, come Credit Agricole al 61,9%, Credit Suisse al 51% e Deutsche Bank al 49,7%
La situazione è aggravata dal fatto che queste banche non hanno crediti di qualità, in quanto sono parecchio esposte con i derivati.
Per la leva finanziaria è stato indicato un livello massimo: un rapporto tra attivi e capitale Tier 1 non superiore al 33,3%. Per ora questo numero non è obbligatorio, ma lo sarà solamente a partire dal 2018.
Chissà i gestori di Credit Agricole, Deutsche Bank e Credit Suisse come si svegliano al mattino…
Elisabetta Massa