Dicono che le banche italiane sono stressate… E ci credo! Se lo chiedessero a me se sono stressata anche io risponderei di sì ai primi di agosto! La Bce voleva fare i conti ma le banche italiane erano già con la testa in ferie!
A parte questo, diamo a Cesare quel che è di Cesare: siamo migliorate! Le banche italiane sono state migliori della media europea… Magari non proprio tutte ma in media se la sono cavate bene, decisamente meglio del 2014!
Intesa Sanpaolo si conferma nell’Olimpo delle banche europee.
Mps invece mi ricorda molto Giuseppe, il mio compagno di classe, sempre rimandato a settembre, sempre senza compiti fatti, sempre in ritardo…è intelligente ma non si applica. La Situazione dei crediti inesigibili del Monte sta mandando in delirio tutti, con Renzi che dice “Fermi! Abbiamo la soluzione”e il titolo vola in Borsa… Poi si scopre che non è pronto nessun piano di salvataggio… E ovviamente il titolo crolla.
Unicredit perde clamorosamente il 7%, ma le cose vanno così male? Effettivamente il Cet1 non è il massimo, ma la paura riguarda l’aumento di capitale che si vede all’orizzonte.
Detto questo, c’è da dire che la colpa non è solo delle banche… La responsabilità di questi ribassi repentini riguarda anche le posizioni assunte degli hedge fund.
L’indice italiano perde quasi 5% e a sottoperformare sono sempre i titoli bancari.
Gli hedge fund hanno assunto grosse posizioni ribassiste allo scoperto. Nei giorni precedenti agli stress test dovendo chiudere le loro posizioni, hanno spinto su buy e i titoli sono volati. Passato l’Armageddon day hanno ricominciato a shortare al ribasso.
A loro non importa dei fondamentali, degli esiti positivi degli stress test e che il price to book value quasi dimezzato rispetto alle banche europee. Loro attaccano.
Ma a cosa valgono questi test positivi se qualcuno continua a spingere verso il basso?
Elisabetta Massa