Tanti sono i Vip che negli anni si sono schierati a favore di questa battaglia… ognuno con la propria motivazione ma tutti a favore della legalizzazione della cannabis. Tra tanti ricordiamo J-Ax, Marco Pannella, il Dott. Veronesi, lo scrittore Roberto Saviano e tanti altri.
Tra le varie motivazioni troviamo l’opportunità di sottrarre un business alle mafie, l’utilizzo per scopi medici… o solo per divertimento.
Bigotti o no, la cannabis porta sulle sue spalle una solidissima industria dell’illegalità e un altrettanto fiorente ed emergente mercato finanziario. Secondo i dati riportati dal Sole 24 Ore, per lo studio ArcView l’industria della maria in America si aggirerebbe intorno al 6,7 miliardi di dollari. +25% rispetto al 2015.
Le prospettive? Ovviamente in crescita.
Oggi in discussione alla Camera il ddl per la legalizzazione, oggi concessa solo a scopo terapeutico.
Una novità così importante non poteva passare inosservata alla Borsa. In Usa ci sono circa 200 aziende quotate che lavorano la cannabis. Non potendo accedere a finanziamenti bancari a causa della questione controversa e borderline sulla legalità, possono accedere a finanziamenti solo tramite quotazione.
Solitamente si tratta di aziende farmaceutiche come la GW Pharmaceutical, azienda americana con 2,4 miliardi di capitalizzazione. L’azienda produce un farmaco a base di cannabis che serve per sedare gli spasmi da sclerosi multipla ed è quotata sul Nasdaq, a Londra e a Francoforte.
Il Cannabusiness. Le altre aziende sono quotate su mercati otc, non regolamentati, i loro investitori sono nella maggior parte speculatori.
Ancora instabile la legislazione che consente ai colossi di muovere passi verso questo mercato inesorabilmente in espansione.
Elisabetta Massa