Exit poll caserecci

L’articolo 75 della Costituzione vieta espressamente di svolgere un referendum che abbia come oggetto i trattati internazionali.  “E’ indetto referendum popolare per deliberare l’abrogazione totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali”.

Ma fantasticare non fa mai male: voi come la pensate su un possibile Ital-exit?

Elisabetta Massa

Brexit. Peperonata inglese

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Se qualcuno ancora non lo sapesse, la Gran Bretagna ha approvato l’uscita dall’Unione Europea.

Lì per lì nessuno se l’aspettava, ma gli strascichi stanno mettendo in subbuglio i mercati finanziari, un po’ come quando mangi i peperoni a cena e si ripropongono fino al giorno dopo.

L’Europa proprio non se l’aspettava e aveva archiviato la faccenda con i listini azionari ampiamente positivi prima dell’esito del referendum.

E invece venerdì mattina, alla notizia della vittoria del “Leave” si è scatenato un vero putiferio. Un po’ perché la vittoria è stata fatta sul filo del rasoio, un po’ perché il voto è stato particolarmente eterogeneo.

Il 51,8% ha deciso di uscire, contro il 48,2% che avrebbe preferito restare.

Ad incidere sul voto è stato decisivo il ruolo di Inghilterra e Galles, regioni in cui la percentuale superava il 50%.

“Nell’immediato non succede nulla dal punto di vista giuridico: in base all’Art.50 del Trattato di Lisbona, la GB ha 2 anni di tempo per rinegoziare gli accordi commerciali con i partners europei.” (Pictet)

I listini azionari hanno reagito particolarmente male alle notizia. Un po’ come due che stanno per lasciarsi: non ti aspetti mai che nonostante i litigi, il partner vada via davvero. Se poi vi lascia e scappa di casa, vi aspettano almeno due anni di terapia dallo psicologo. Questo è quello che è successo alle Borse mondiali. Hanno scontato l’effetto sorpresa del risultato inaspettato e il clima di incertezza portato dal terrore per l’effetto domino.

Effetti macro. Da punto di vista macroeconomico il ruolo peggiore è giocato dalla GB: il crollo della sterlina come valuta unito al probabile crollo delle esportazioni internazionali potrebbero alimentare grosse emorragie di capitali. Per l’Italia non ci sarebbero affetti nefasti di alcun tipo secondo le stime degli analisti.

Flight-to-quality. Dopo i risultati del voto, i mercati hanno iniziato ad acquistare beni rifuio come USD e delle valute come JPY e CHF, vendendo quelle più esposte da un punto di vista macro/politico alle implicazioni del voto negativo (GBP e Euro) e contro le valute emergenti, vulnerabili in uno scenario di risk-off e di dollaro forte.

I titoli che hanno perso terreno sono soprattutto quelli bancari, messi in crisi dal clima di incertezza e dalla paura per la disgregazione dell’area euro.

Il Governo italiano sta considerando la possibilità di effettuare un’iniezione di capitali nel sistema bancario del Paese. 40 miliardi per sostenere il settore più in crisi.

Di una cosa però non possiamo lamentarci degli inglesi: la coerenza. Per par condicio sono usciti dall’Unione europea e dall’Europeo di calcio nel giro di due giorni!

 

Elisabetta Massa

 

Emozione: quanto mi costi!

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Avete presente l’espressione “Guardare con gli occhi dell’amore”? Quella sensazione di farfalle nello stomaco mista a diabete che tende ad enfatizzare e farci vedere come Graziano Pellè,  un Gattuso qualunque.

La stessa cosa succede in economia. Una sorta di distorsione cognitiva. Praticamente il mercato è guidato dai nostri stati d’animo.

Secondo gli esperti le persone non sono consapevoli del fatto che il loro stato emotivo può costare loro dei soldi. Come farsi prendere dall’ansia e disinvestire durante le fasi negative di mercato.

“Si chiama effetto di capitalizzazione e in economia sta a indicare la tendenza con cui la gente attribuisce agli oggetti che possiede un prezzo più alto di quello che essi stessi sarebbero disposti a pagare se non lo avessero.”

Sovrastimiamo tutto se si tratta di noi. Come diceva Pino Daniele “Ogni scarrafone è bell a mamma sua”. Sul mercato questo si traduce nel fatto che i venditori vogliono più denaro rispetto a quello che pagherebbero se fossero “dall’altra parte” ad acquistare.

Il mercato può essere influenzato. Ci avete mai fatto caso che nei ribassi di mercati i telegiornali seminano il panico? Gli investitori escono e le mani forti spesso rastrellano a basso costi.

I ricercatori hanno messo alla prova un gruppo di persone, inducendo disgusto o tristezza attraverso scene di film. Quando siamo nauseati da qualcosa l’effetto di capitalizzazione tende a dissolversi, quando siamo sconsolati a rovesciarsi.

“La tristezza innesca nell’individuo il desiderio di cambiare lo stato delle cose, inducendolo ad acquistare nuovi beni di consumo o vendendo quelli che possiede. Il disgusto tende invece a spingere le persone a liberarsi delle cose che possiede (a prezzo sottostimato) e a non acquistarne di nuove.”

Questi meccanismi sono utili a capire l’urto di certi avvenimenti scioccanti, come gli attentati dell’11 settembre, sull’economia. Il desiderio o l’avversione a spendere è proprio legata all’emozione suscitata dall’evento.

Sarà un caso che dopo 7 anni di matrimonio torniamo a guardarvi come un Gattuso qualunque?

 

Elisabetta Massa

Una fighissima mini-guida sul referendum che terrorizza i mercati

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Il prossimo 23 giugno i cittadini di sua Maestà, la Regina Elisabetta saranno chiamati a decidere con un referendum se rimanere o meno nell’Unione Europea.  Ma a noi cosa cambia?

Brexit, Brexit, Schengen, Bail in, Spread. Il presidente dell’Accademia della Crusca ha tentato il suicidio. Troppe parole nuove!

Cos’è il Brexit? Il termine BrExit è l’acronimo di Britain Exit ed è utilizzato per indicare la potenziale uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Perché vogliono uscire? Perché gliel’aveva promesso Cameron: rinegoziare dei vincoli troppo stringenti per il Regno Unito ma imposti dalla UE. Nello specifico, basta ai sussidi ai migrati, niente adozione dell’euro come moneta, rimborso delle somme messe a disposizione della GB per salvare gli stati in difficoltà, niente Europa unita per la GB.

Se vince il sì?  Praticamente non succede niente. Il referendum è consultivo e non ha alcun valore legale per il Parlamento. Non si esce da un trattato in 24 ore. Ci vorrebbero almeno due anni di negoziati.

Chi è contro la Brexit? Tutti i leader europei e anche Cameron. Strano.

Qualcuno è già uscito? A parte la Grecia che stava per essere defenestrata qualche mese fa e la Groenlandia nel 1982, no.

Se vince il sì cosa succede all’Italia? Tutti i 600.000 lavoratori che sono partiti per fare fortuna a Londra dovranno tornare a casa come Lessie, o procurarsi un permesso di soggiorno.  Le aziende subiranno dazi doganali.

 

Elisabetta Massa

 

Ciechi per scelta

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Oggi volevo fare un esperimento.Volevo lasciarvi riflettere su alcune parole. Non si tratta di economia, oggi no. E’ una storia. La testimonianza di una vita vissuta. Di chi non ce la fa più a fare finta di nulla e vuole dare qualcosa che prima non sapeva nemmeno di avere. Le coscienze che si svegliano al richiamo dell’immigrazione. Attualità. Contro chi non guarda il risvolto umano ma la utilizza come carne da macello per farne propaganda. Continua a leggere

Tutte le Bcc al tavolo con gli animatori, grazie!

46143_2Maggio e Giugno sono sempre i mesi dei festeggiamenti: matrimoni, comunioni… Vi ricordate l’ultima cerimonia a cui siete stati? Amici e parenti distribuiti tra i vari tavoli e ad ogni tavolo? Una mini-peste. Un bambino pronto a urlare, alzarsi, rovesciare i bicchieri.

A volte i festeggiati, decidono di ingaggiare un animatore, si sceglie un tavolo e a quel tavolo tutti i bambini si siedono indistintamente. Quelli vivaci e quelli tranquilli. Tutti. Per evitare che facciano troppo trambusto sparsi tra i vari tavoli.

Questa è una situazione simile alla riforma delle Bcc. Continua a leggere

Se tutti vanno a Londra e Londra se ne va

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Il listino azionario italiano oggi ha versato lacrime amare: -3,6%.

Cosa sta succedendo? Piazza Affari non è stata l’unica a chiudere così in negativo.

La zavorra? Il petrolio che torna a scendere e Schaeuble che terrorizza i mercati.

Chi è Schaeuble? È il ministro delle finanze tedesco. Per lui se il Regno Unito decidesse di uscire dall’Euro, anche i suoi paesi satelliti come l’Olanda potrebbero decidere di fare lo stesso. Inoltre si è opposto fermamente alle richieste inglesi, affermando un chiarissimo “o dentro o fuori”. Se l’Inghilterra uscisse dall’Unione Europea resterebbero chiuse tutte le porte, non ci sarebbe spazio per altre collaborazioni, sulla falsariga dei rapporti che intercorrono con Norvegia e Svezia.

Secondo i sondaggi 57 inglesi su 100 vogliono restare nell’Euro. Cosa succede se tutti vanno a Londra e Londra se ne va?

Elisabetta Massa

Cos’hanno in comune Silvio Berlusconi, Bruno Vespa e i salumi Beretta?

Veneto

La domanda potrebbe trarvi in inganno, ma è molto più seria di quanto si possa pensare! Tutti e tre sono stati vittima dell’azzeramento delle azioni di Veneto Banca.

Il Cda della decima banca italiana ha deciso, dopo aver cercato in tutti i modi di invogliare i mercati a comprare, di tagliare il valore delle azioni da 40 euro e 75 centesimi, ad appena 10 centesimi.

Quindi, se avevi 100.000 € investiti in azioni Veneto Banca, per poterci comprare un giorno la casa al mare dei tuoi sogni, ora effettivamente hai in tasca 245€. Va be’ un weekend al mare magari ci esce pure. Continua a leggere