Inverno inoltrato. Neve. The caldo in tazza glamour. Cosa manca? Una bella playlist su Spotify. Questa è la ricetta della felicità. E i proprietari dell’azienda svedese lo sanno. Quindi cosa fanno? Si quotano in Borsa. A Wall Street. Depositato oggi il file del collocamento.
Per chi non lo sapesse, Spotify ha rivoluzionato il modo di ascoltare la musica. Basta abbonarsi, per poter avere a disposizioni tutta la musica in commercio. Senza l’esigenza di dover acquistare le singole tracce.
Dati alla mano era chiara l’intenzione della proprietà di Spotify, 71 milioni di abbonati, 151 milioni di utenti senza abbonamento che possono usufruirne ugualmente, semplicemente sopportando qualche minuto in più di pubblicità. 5 miliardi di dollari di ricavi.
Si tratterà di un collocamento diretto, con l’obiettivo di ricavare almeno 1 miliardo di euro dalla vendita delle azioni.
L’unica preoccupazione: 461.000.000 di dollari di perdita per autofinanziamento.
Per fermare questa piccola emorragia, la proprietà di Spotify ha deciso di cedere il 9% al gruppo cinese, Tecent, per incassare denaro fresco e aprirsi all’immenso mercato asiatico.
Il messaggio è: non fermerete il progresso!
Elisabetta Massa