L’evento che tutti i pensionati stavano aspettando. L’ IPO dell’anno: la quotazione in Borsa di Poste Italiane.
Sarà un dramma per i borseggiatori di tutta Italia… Niente più pensioni in contanti nelle borsette nere in pelle delle nonne… Da oggi, 12 Ottobre 2015, saranno tutte investite in Borsa in azioni.
In questi giorni si sta concretizzando un ambiziosissimo progetto di ristrutturazione aziendale, promossa dall’Amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, iniziato con l’aumento delle tariffe, la consegna della corrispondenza a giorni alterni e la soppressione dei piccoli sportelli per finire con la privatizzazione e quotazione in Borsa.
Si allunga così la lista dei prodotti aziendali: corrispondenza prioritaria, raccomandate, assicurate, recapito pacchi, consulenza finanziaria, libretti di risparmio, vendita azioni proprie, vendita di libri, dopobarba, riparazione biciclette, servizio babysitteraggio per anziani (ma solo i primi giorni del mese)…
Da oggi possono essere inoltrate le domande d’acquisto sul mercato primario per un minimo di 500 azioni, con un prezzo che varia dai 6 a 7,5 euro ed un investimento minimo tra i 3000 e i 3750 euro.
Sia chiaro: sebbene Poste Italiane richiami nell’immaginario collettivo il concetto di sicurezza, in questo caso si tratta pur sempre di azioni, quindi di una categoria non esente da rischi. Ecco perché questo investimento si rivolge a un target di risparmiatori cassettista, cioè disposto ad effettuare l’acquisto e mantenerlo in portafoglio a lungo.
Si tratta della prima privatizzazione italiana degli ultimi 16 anni di una società con due anime: una postale ed una bancaria.
Il 26 Ottobre ci sarà il primo giorno di contrattazione in Borsa… quindi se siete in attesa di una lettera d’amore, meglio aspettare il postino di Maria De Filippi.
Elisabetta Massa