Banca Marche: Non chiamatelo Salvataggio

Baywatch-Team

Guardando la TV, quattro giorni fa mi sono accorta che tutti i telegiornali parlavano di una maxi truffa ai danni dell’Ordine dei Francescani. Cinquanta milioni di euro. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata: ma col voto di povertà che hanno giurato, come hanno fatto a mettere da parte 50 milioni di euro? Passato lo sgomento per la cifra, mi sono fatta un’altra domanda: ma che fine hanno fatto i soldi? Rubati. Spariti. Smaterializzati. Continua a leggere

ISIS: Cosa spinge un fedele a farsi esplodere come un petardo? Significato, Bandiera e Obiettivi

Isis fighters, pictured on a militant website verified by AP.

In un tripudio di luoghi comuni, sui link di Facebook abbiamo scomodato Oriana Fallaci, Benito Mussolini, Osama Bin Laden… Ma noi quanto ne sappiamo dell’ISIS? Fanatismo religioso, povertà, insoddisfazione? Cosa spinge un fedele a farsi esplodere come un petardo? Continua a leggere

Mercati azionari. Comincia il rally di Natale?

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Cos’è successo questa settimana sui mercati azionari? Le Borse europee hanno aperto la settimana col segno negativo, scontando l’instabilità emotiva portata dagli attentati di Parigi e l’ombra della recessione sulle spalle giapponesi.

Tutta l’attenzione è catalizzata dalla Fed (Banca Centrale americana) e dalle sue prossime manovre di politica monetaria: visti i dati macroeconomici positivi riportati dalle ultime stime, è chiaro che l’America è completamente fuori dalla recessione e si trova in territorio positivo, quindi cosa ci si aspetta? Continua a leggere

Lehman Brothers? No, Banca Marche! ( II Atto)

banche-salvate-258-258Il 24 Novembre Bankitalia comunica di aver trovato una “soluzione” al tracollo finanziario di Banca Marche, Carife, Carichieti e PopEtruria.

Fin qui tutto ok. Tutti felici. Finalmente una soluzione!

Attenzione: come hanno fatto a “salvarle”? Sono state create quattro nuove banche, più una banca, unica e cattiva, in cui sono state raggruppate tutte le sofferenze finanziarie.  Ll’operazione è stata gestita dall’Unità di Risoluzione delle Crisi, costituita da Banca D’Italia, seguendo le nuove norme sui salvataggi bancari. Continua a leggere

Finanza: Non è un mondo per donne

donne_lavoro_2Il gentil sesso negli anni ha fatto passi da gigante nel riconoscimento dei propri diritti, ma ci sono dei settori in cui le cose non sono migliorate. Ad esempio nel mondo della finanza.  

C’è una specie di soffitto di cristallo che impedisce alle donne di fare carriera come gli uomini, nella maggior parte dei settori è stato infranto ma nel mondo della finanza non è così. Femminucce e Finanza restano un tabù.

Rispetto a vent’anni fa il numero di donne operanti un questo settore è addirittura diminuito.

Facciamoci un giro per il mondo: i dati di Forbes riportano che nelle 500 maggiori società statunitensi le donne occupano circa il 17,6% delle posizioni manageriali. In Italia la situazione non migliora particolarmente, solo il 24% delle aziende italiane ha delle donne come direttore finanziario. Continua a leggere

Non è un paese per vecchi

 

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Nel 1889 il cancelliere prussiano-tedesco Otto von Bismark, promulgò la prima legge che assicurava un trattamento previdenziale al termine della vita lavorativa. L’obiettivo di questo embrionale modello assistenziale era quello di alleggerire le tensioni sociali con la classe proletaria.

Prima di Otto, soltanto ai reduci della guerra di indipendenza americana (1775-1783) e di quella civile (1861-1865) furono concesse altre forme di assistenza pensionistica da parte dello Stato, in modo informale e non regolamentato.

Oggi, dopo anni di lotte e battaglie sindacali, siamo riusciti ad ottenere un sistema previdenziale regolamentato.

Ma vediamo in dettaglio come si presenta ad oggi il sistema previdenziale italiano. Continua a leggere

Guerra! Chi ci guadagna?

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Chi se lo immaginava (a parte forse l’Intelligence francese) che il weekend avrebbe prodotto 129 morti e 352 feriti per un’azione terroristica.

Di chiacchiere ed articoli sulle cause e sulle responsabilità degli attacchi kamikaze a Parigi ne abbiamo letti tanti. Oggi invece vorrei provare ad immaginare quali saranno le possibili conseguenze.

Inutile nascondere che siamo in guerra. Non quelle di trincea, come il 15-18.

Guerre di capitali, accordi politici e commerciali, prezzi di oro e petrolio come protagonisti, azioni spinte al rialzo dalle commesse militari.

L’attentato che ha colpito Parigi ci porta a valutare le potenziali conseguenze sui mercati azionari.

Guardando alla storia, analizzando gli andamenti dei mercati subito prima e dopo lo scoppio di una guerra possiamo tracciare delle linee guida indicative. Continua a leggere

La morte spiegata a mio figlio

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Non ho un figlio. Non so nemmeno se li avrò mai, ma come la maggior parte delle donne, spero di svegliarmi un giorno con un fagottino che mi respira affianco.

In quel momento, guardandoti, penserò alle mie responsabilità e se da una parte cercherò di proteggerti da tutto quello che potrebbe farti male, dall’altra non ti metterò al riparo dalle scelte che farai, quando sbaglierai.

Oggi è mio dovere spiegarti un po’ di cose, cose che nemmeno io ho capito fino in fondo, ma le mamme fanno anche questo.

Un giorno potresti correre a casa e decidere di spararmi perché ti vieto di vedere la ragazza che ami e io non potrò fare niente per alleviare le tue pene, solo accettarti e ripensare a cosa possa averti così allontanato da me.

Un giorno potresti decidere di andare ad un concerto e potresti non tornare più a casa perché qualcuno ha deciso di farti pagare errori non tuoi.

Un giorno potresti decidere di arruolarti e partire in missione, in un paese straniero distrutto dai bombardamenti e io potrei restare solo a casa a sperare in un tuo ritorno, sperare che l’orrore della guerra non abbia spento il tuo sorriso.

Non potrò mai metterti al riparo dalle tue scelte. Ma è mio dovere, mio compito unico e assoluto spiegarti qualcosa.

Spiegarti che ogni tua azione provocherà una reazione, quindi rifletti sempre sulle conseguenze prima di fare un passo.

Vorrei spiegarti che l’unico modo per salvarti è ragionare sempre con la tua testa, magari sbagliare pure, ma avere sempre la forza di correggere i tuoi errori e le tue convinzioni se un giorno ti rendessi conto che sono sbagliate…

Spero che mi guarderai e avrai sempre voglia di parlarmi quando tornerai da scuola, che non preferirai guardare il cellulare che me.

Stamattina avrei dovuto spiegarti che duecento persone oggi non ci sono più perché 8 criminali si sono arrogati il diritto di togliergli il domani.

Ma tu non capirai. Non puoi capire. Forse nemmeno capirai il dolore. Forse ti scivolerà addosso, preso come sarai dalle tue esperienze di tutti i giorni.

Dovrei spiegarti che la morte non ha religione, che un uomo che spara ad un altro uomo non ha religione.

Come farò a spiegarti che le tue amichette con il velo sui capelli avranno un futuro splendido come il tuo, se solo si ribelleranno a chi le nega la vita stessa.

Come farò a spiegarti che se una barca affonda nello stesso mare dove noi andremo in vacanza, non si tratterà di terroristi ma di gente come noi che scappa dalla paura e pretende una vita migliore. Quei bambini hanno il diritto di essere protetti proprio come te che adesso dormi vicino a me.

Forse non saprò spiegarti cos’è la morte, quando prepotentemente entrerà nella tua vita. Cerca solo di leggere, ascoltare, capire le persone.

…e quando la vita ti sembrerà senza senso, sforzati di cercarne uno… come me che adesso posso solo immaginarti.

Lisa

Che cosa è lo spread?

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Vi siete mai chiesti che cos’è lo spread e come questo possa influenzare le vostre tasche?

Tra le più cercate su Google, dopo le anticipazioni de Il Segreto e le ricette di Antonella Clerici, troviamo la parola spread.

Questo termine è entrato di prepotenza nel nostro lessico nel 2011, quando una forte instabilità politica aveva portato l’Italia a dei livelli di spread fuori controllo. Continua a leggere

La Germania scricchiola

nrm_1416575955-c843f18638aafe2600e650e1163a9562-1-i-sandali-con-i-calziniOltre ai crauti, la Merkel e le turiste biondo platino in bikini d’estate, la Germania è conosciuta da sempre come il modello per arrivare al successo economico.

Stabilmente al centro dell’Europa, sia geograficamente che economicamente, sosteneva che tutti i cittadini dell’Eurozona dovessero essere “un po’ più tedeschi” per il rispetto delle normative e delle scadenze.

Purtroppo dopo la vittoria dei Mondiali 2014 qualcosa deve essere andato storto. Continua a leggere