Nel 1889 il cancelliere prussiano-tedesco Otto von Bismark, promulgò la prima legge che assicurava un trattamento previdenziale al termine della vita lavorativa. L’obiettivo di questo embrionale modello assistenziale era quello di alleggerire le tensioni sociali con la classe proletaria.
Prima di Otto, soltanto ai reduci della guerra di indipendenza americana (1775-1783) e di quella civile (1861-1865) furono concesse altre forme di assistenza pensionistica da parte dello Stato, in modo informale e non regolamentato.
Oggi, dopo anni di lotte e battaglie sindacali, siamo riusciti ad ottenere un sistema previdenziale regolamentato.
Ma vediamo in dettaglio come si presenta ad oggi il sistema previdenziale italiano.
La Riforma Pensioni ha apportato moltissime novità nel precedente ordinamento, introducendo tre metodi di calcolo della pensione lavorativa: RETRIBUTIVO, CONTRIBUTIVO e MISTO.
A partire dal 1 gennaio 2012 tutte le anzianità contributive verranno calcolate col metodo contributivo, la pensione di vecchiaia si conseguirà dal 2018 all’età di 66 anni, sia per gli uomini che per le donne.
Tutti devono avere almeno 20 anni di anzianità contributiva per poterne avere diritto. Non esiste più il meccanismo delle quote per il calcolo dell’età pensionabile.
Metodo Retributivo. L’indennità previdenziale calcolata col metodo retributivo spetta ai lavoratori con almeno 18 anni di contributi maturati alla data del 31 Dicembre 1995. Il metodo di calcolo utilizzato per stabilire l’importo della pensione dipende dalla media degli ultimi 5 o 10 anni di retribuzione mensile percepita dal lavoratore.
Metodo Contributivo. Il metodo contributivo spetta a tutti i lavoratori assunti dopo il 31 Dicembre 1995. Tutti i contributi versati nella propria carriera, annualmente rivalutati attraverso un tasso annuo di capitalizzazione (media quinquennale del PIL individuata dall’ISTAT) e sommati tra loro, formano il montante contributivo. Il montante contributivo moltiplicato per un coefficiente di trasformazione stabilito dalla legge darà l’importo della pensione spettante.
Metodo misto o pro rata. A partire del 1 gennaio 2012, le anzianità contributive maturate dopo il 31 Dicembre 2011 verranno calcolate per tutti i lavoratori con il sistema di calcolo contributivo. Dunque il metodo misto spetta a chi aveva maturato al 1/1/1996 meno di 18 anni di anzianità contributiva e consiste nell’utilizzo del metodo di calcolo retributivo per gli anni di iscrizione fino al 31/12/1995 e del metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata sulla crescita per gli anni di iscrizione successivi.
Ora, se per curiosità volessi sapere fino a quando dovrai continuare ad alzarti alle 7 di mattina, basta collegarsi sul sito de Il Sole 24 Ore
inserire pochi dati… e iniziare a piangere!
Elisabetta Massa