Bucato, TASSI NEGATIVI, MUTUI E lavatrici

 

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Avete mai fatto la lavatrice? Sembra facile e invece… Prima bisogna dividere i bianchi dai colorati, poi bisogna catalogare i materiali, infine bisogna scegliere un programma di lavaggio e la temperatura adatta. Verrebbe da pensare: più la temperatura è alta, più i vestiti usciranno belli morbidi e puliti… e invece: provate a lavare un maglione di lana a 90°… o si scioglie o diventa un mini-maglioncino.

Mario Draghi qualche giorno fa si è messo a fare il bucato degli asset finanziari: questi li compro, questi no, di questi ne compro di più…  e ha catalogato quali sono le attività finanziarie da far rientrare nel quantitative easing.

Ora al momento di scegliere la temperatura a cui lavare questi asset è successo qualcosa di strano. Scegliamo di lavarli a 90 gradi, così saranno super lucidi… almeno questa era la sua speranza quando ha azzerato e poi reso negativi i tassi nominali della Bce.

Effetti sperati: crescita economica, riduzione del peso sui debitori, aumento inflazione. Ottimo. Però se devo essere sincera a me sembra che questo maglioncino di lana a 90° si stia accorciando.

Chi ha fatto lo stesso bucato? Oltre a Mario Draghi, anche la Bank of Japan, la Svezia, la Svizzera e la Danimarca hanno azzerato e reso negativi i tassi. La riduzione dovrebbe comportare una discesa dei tassi di interesse nominali (il tasso a cui sottoscrivete o surrogate un mutuo) e quelli reali (gli stessi ma corretti in base all’inflazione).

Purtroppo da un’attenta analisi, portare alla lunga una politica di tassi negativi può essere cosa veramente deleteria.

Perché? Dal punto di vista dei mercati finanziari, le Borse stanno vivendo questo ribasso dei tassi non come uno stimolo ma come una sorta di tentativo di salvataggio disperato.  La reazione: aumento della volatilità.

Altro verso della medaglia: la riduzione dei tassi, comporta anche un abbattimento del rendimento dei Titoli di Stato, che per lo Stato rappresenta una boccata di ossigeno, ma per i sottoscrittori rappresenta un crollo di certezza.

Vediamo perché. Per quale motivo sottoscriviamo Btp? Perché nella nostra mente lo Stato Italia non può fallire, dunque sicuramente rivedremo i nostri soldini. Però sottoscrivere un titolo di Stato a tassi negativi e portarlo fino alla scadenza, significa riprendere meno soldi di quanti ne abbiamo investiti, con un autentica perdita di valore d’acquisto.

Per guadagnare quindi che si fa? Si sottoscrivono prodotti più rischiosi con conseguente aumento della volatilità sui mercati.

Tassi negativi, siamo proprio sicuri che alla lunga siano così convenienti?

Per quanto riguarda il bucato… chiedete alla mamma, lei sicuro saprà farlo!

Elisabetta Massa

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