Società off-shore: esempio pratico

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“Mettiamo che una società prepari un container pieno di banane in Ecuador, che costa alla società 1.000 dollari. Le vende a un supermercato francese per 3.000 dollari. Quale paese preleva le tasse su quel guadagno di 2.000 dollari: la Francia, l’Ecuador? La risposta è: “dovunque lo decida la società”. La multinazionale mette su tre società, tutte di sua proprietà: EcuadorCo, HavenCo (in un paradiso fiscale) e FranceCo.

EcuadorCo vende il container a HavenCo per 1.000 dollari e HavenCo le vende a FranceCo per 3.000 dollari. Praticamente è tutto qui (le banane di per sé non passano neanche vicino al paradiso fiscale: tutto questo è solo una questione burocratica a New York o Londra).

Potreste esservi persi cos’è successo: a EcuadorCo è costato 1.000 dollari preparare il container, e l’ha venduto per 1.000 dollari. Quindi EcuadorCo non registra guadagni, e perciò niente tasse.

Allo stesso modo, FranceCo lo compra per 3.000 dollari e lo vende al supermercato per 3.000 dollari. Di nuovo, niente guadagni e niente tasse.

HavenCo è la chiave del puzzle. Ha comprato il container per 1.000 dollari e lo ha venduto per 3.000, per un guadagno di 2.000 dollari. Ma ha sede in un paradiso fiscale, perciò non paga tasse.”

Nicholas Saxon

Lune storte e leve finanziarie

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Vi è mai capitato di svegliarvi con una strana sensazione? Un misto tra sonno e odio verso il mondo? In quei giorni si tende a reagire in modo eccessivo agli stimoli esterni, si può andare in escandescenza anche per questioni che in giorni normali sarebbero passate tranquillamente inosservate. Tutto è amplificato. Ecco più o meno così funziona la leva finanziaria. Continua a leggere

Evento:Bail-in e Credit Line

san benedetto-page-001Dal 2008 ad oggi sono cambiate tantissime cose. Se ripenso a me 9 anni fa mi viene addirittura da ridere. Capelli corti, matricola all’università. Gli ultimi anni mi hanno stravolto la vita.

Ora provate a immaginare cosa è successo al mondo della finanza negli ultimi 9 anni.

  1. Fallimento della Lehman Brothers, scoppio della bolla immobiliare, Borse a picco e poi alle stelle… gli algoritmi finanziari sono cambiati completamente e cercare di avere le idee chiare non sempre è facile.

Nel mio piccolo sto cercando di fare qualcosa. Venerdì 29 Aprile, alle 14.30 ho organizzato insieme ad un collega, ma soprattutto un amico, un evento. L’obiettivo? Cercare di fare chiarezza, in modo semplice.

Cosa ha portato alla nuova regolamentazione in ambito bancario? Perché succedono ancora episodi come quello di Banca Marche o Carichieti?

La Partecipazione al Convegno avrà anche una valenza formativa, per tutti gli iscritti all’Albo dei Dottori Commercialisti saranno riconosciuti 4 crediti nell’ambito della formazione obbligatoria.

L’evento seguirà una scaletta che secondo gli orari toccherà vari argomenti: partendo dalla nuova direttiva Brrd, in particolare il meccanismo del Bail-in, cercheremo di capire se una banca è solida, quali sono gli indicatori per scoprirlo, come sono cambiati i parametri di accesso al credito e qual è il punto attuale sui mercati finanziari.

Il tutto si svolgerà al Forum di Porto d’Ascoli, presso la sala di Confindustria, di fronte al Centro Commerciale Ipercoop.

Chiunque fosse interessato, può partecipare mandando una mail al Form che trovate sul blog.

 

Elisabetta Massa

 

 

Banca Popolare di Vicenza: ci pensa Atlante?

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L’aumento di capitale è un’operazione che permette ad una società di aumentare il proprio capitale sociale emettendo nuove azioni. Può essere effettuato con due modalità: a titolo gratuito o a titolo oneroso. Ai possessori di azioni viene data la possibilità di acquistarne delle nuove al fine di mantenere inalterata la propria quota di proprietà.

Questo è quello che sta succedendo a Banca Popolare di Vicenza. Tra 10 centesimi e 3 euro è la forchetta di prezzo fissata dal consiglio di amministrazione della Popolare di Vicenza, per l’aumento di capitale che prenderà il via da domani.

Il mercato era in attesa di un aumento più consistente, di almeno 4 euro, ma evidentemente gli investitori reputano la Popolare di Vicenza, una banca poco solida e di scarso valore. Se avessimo tra i 10 e 300 milioni di euro potremmo acquistare una banca con 600 sportelli e 5000 dipendenti.

Ma chi farà da garante a questa operazione: il neonato Atlante, il cosiddetto fondo salva-banche. L’obiettivo? Fare da paracadute a questa operazione. Dopo l’aumento di capitale, dunque, è probabile che Atlante avrà in pancia una quota predominante della popolare vicentina.

Nessuno la vuole e Atlante paga.

Secondo lo stress test effettuato dalla Banca d’Italia a settembre, la Popolare si assestava ad un valore critico di Cet1, l’indice di solidità di una banca. Si collocava infatti in quarta fascia… nelle retrovie. I canoni imposti prevedono un valore minimo pari a 10% mentre la Popolare si ferma solamente al 7%.

Facciamo una colletta?

Porcellino o fondo pensione?

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Oggi pensavo a tutti i viaggi che vorrei fare una volta che sarò andata in pensione. Mi piacerebbe visitare posti caldi che non ho potuto vedere ora, presa dalla vita frenetica, mi piacerebbe fare una crociera sui Fiordi, perché nella vita quante volte può capitarti di vedere l’aurora boreale?
Poi mi sono fermata un attimo e ho pensato che probabilmente io in pensione non ci andrò mai! Guardo mio padre che lavora da 40 anni e la insegue da mesi… ma ancora non riesce a raggiungerla! Ripenso ai miei nonni, che da quando ho memoria in pensione lo sono sempre stati.

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Difesa Banche: basta lo scudo… o serve anche la spada?

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Mi chiamo Pier Carlo Padoan, comandante dell’esercito del nord, Ministro dell’Economia italiano, servo leale dell’unico vero imperatore Mario Draghi, padre di un sistema bancario distrutto , marito di una riforma che protegge gli investitori… e avrò la modifica di legge, in questa vita o nell’altra.”

Immaginatevi il Ministro dell’Economia Padoan, con l’armatura da centurione a richiedere una modifica del bail-in… in particolare l’introduzione di uno scudo salva banche… chissà se Russell Crowe potrebbe reggere il confronto. Continua a leggere

Io, 30enne a P. Iva, vi spiego come sottraggono fondi al Fisco

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Ho 27 anni, sono circa dieci anni che lavoro, da cinque in banca, di cui due a P. Iva.

Per chi non lo sapesse, lavorare a P.Iva significa ricevere uno stipendio dal quale TU dovrai sottrarre autonomamente: nel mio caso tasse, il 5% perché sono giovane, il 7% di aliquota Enasarco, Tasse di iscrizione all’Albo, alla Consob e 3600€ di contributi INPS.

Fatto il conto della serva, a 30 anni resto con in mano i soldi dell’aperitivo e un futuro ancora da costruire.

Detto questo ora vi spiego come alcune persone sottraggono soldi al Fisco e aumentano la pressione fiscale su di me. Continua a leggere

Investimenti finanziari: Ma quanto mi costano?

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Pagare ormai è diventato una consuetudine, lo facciamo tutti (o quasi) e tutti i giorni.

Ma vi siete mai chiesti per quale motivo spendiamo i nostri soldi? Proviamo a fare chiarezza.

C’è una grossa differenza tra TRIBUTO, CONTRIBUTO, IMPOSTA e TASSA, anche se comunemente li utilizziamo come sinonimi. Continua a leggere