Nelle trattative per rientrare tardi a casa la sera, io sono sempre stata come l’Italia nei confronti della UE… mio fratello invece, era la come la GB!
Oggi a 30 anni, non faccio altro che ripensare a quanto io abbia dovuto penare per ottenere ogni singola cosa: l’orario di rientro a casa, il veto sui tatuaggi, i vestiti troppo corti…
Mio fratello, 17 anni, new generation, tutta un’altra storia, tra capricci e privilegi.
Un pò come la GB, nei negoziati della Brexit.
Il 23 giugno di due anni fa, il governo inglese ha chiesto ai cittadini se preferivano uscire dalla UE, perchè la loro economia ed identità nazionale avrebbero solo beneficiato di una eventuale exit.
Purtroppo, al momento del voto, non tutti erano al corrente dei già grandi privilegi di cui la loro nazione godeva… tra cui “la possibilità di non aderire al Trattato di Shenghen, di aver ottenuto uno sconto da chilo sulle contribuzioni per la Politica agricola comune (Pac) – uno sconto di 85 miliardi di sterline dal 1985 ad oggi – è stata esentata dall’adesione all’Euro, dalla piena adesione alla cooperazione giudiziaria e di polizia in materia di diritto penale e dal pieno rispetto dalla Carta dei diritti fondamentali.” (Nick Clegg, How to stop Brexit).
Quindi ora che si fa?
Il rischio è che la signora May non abbia la maggioranza per attuare una soft Brexit e si trovi fuori dalla UE senza un accordo che cessi l’applicazione dei trattati europei.
Le opzioni che ha quali sono?
1. Uscire senza accordo
2. Uscire tra qualche mese, dopo avere chiesto un prolungamento dei termini di contrattazione… ulteriore privilegio non facile da ottenere
Andar via sbattendo la porta non è mai una buona idea.
Devo ricordarmi di consigliarlo a mio fratello… che ne sai che domani trovi il portone chiuso a chiave alle 3 di notte!
Elisabetta Massa