Il 2020 si è aperto col botto. In tutti i sensi. Non si respirava questo clima di serenità dall’assassinio delll’arciduca Francesco Ferdinando.
In un modo o nell’altro, c’entra sempre una bionda. In questo caso un biondone. Donald Trump.
Il Tycoon negli ultimi mesi è più instabile di me in quei giorni lì ed ha collezionato una serie di disastri che manco Andrea Ippoliti a Temptation Island.

Riassunto delle puntate precedenti.
Sembra che Mister T. abbia chiesto al presidente ucraino Zelenskyj di aiutarlo a raccogliere informazioni compromettenti su Joe Biden, vicepresidente dal 2009 al 2017 e oggi candidato democratico alle primarie democratiche in vista delle presidenziali 2020. Questo non ha fatto altro che procurargli una procedura di impeachment da parte del Parlamento.
Poteva esser già sufficiente così e invece ha deciso di bombardare l’Iran, uccidendo il capo delle forze paramilitari Qassem Soleimani.
Conseguenze? Il panico generale. Come quando ho detto a mia nonna di essere intollerante al glutine.

Il prezzo del petrolio è cresciuto in pochi giorni da 60 a 69 dollari al barile, in quanto in situazioni di allerta si innesca una paura generalizzata sulle scorte di greggio.
Eppure Trump è l’uomo delle contraddizioni, da quando è stato eletto presidente i mercati americani, e non solo, hanno fatto un rally pazzesco, portandosi ai massimi storici.
Inoltre, Mister T. ha anche annunciato l’avvio di una serie di negoziati con la Cina a partire dal 15 gennaio 2020, che porterà immediatamente al blocco di una nuova tranche di dazi sui prodotti cinesi.
Morale della favola? Crescita dei mercati e dell’economia costante ma contenuta anche nel 2020.
Gli States non sono più il simbolo del libero mercato e dell’innovazione e della tolleranza e per ora, dobbiamo accontentarci così.
Elisabetta Massa
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