Vi ricordate il vostro primo colloquio di lavoro? Vestito impeccabile, sorriso perfetto e in faccia l’espressione più convinta e rassicurante che riuscivate a sfoggiare. Alla domanda “attitudini personali” almeno una volta avrete risposto “predisposto al lavoro di gruppo e indipendente nello svolgimento dei compiti”. Ecco. Proprio qui avete sbagliato.
Da una recente ricerca svedese, i capi hanno bisogno di stupidi per far funzionare l’azienda. Lasciate lo spirito di iniziativa a casa e fate quello che vi dice il boss. Solo così farete cosa gradita alla vostra azienda.
Secondo l’economista Marts Alvesson della Lund University, soltanto eseguendo i compiti imposti dal top management potrete aiutare la vostra azienda a prosperare. Dovrete essere Stupidamente produttivi. Continua a leggere

Stamattina nessuna predica su quanto il settore bancario sia indisciplinato o su quanto il mercato sembri impazzito. Stamattina volevo provare a raccontarvi come si vive dall’altra parte della barricata. Come si sente un consulente quando il mercato distrugge in pochi giorni la fiducia che con fatica ha costruito in anni di lavoro a testa bassa. I risparmiatori, come è giusto che sia, sono preda dell’emotività, ma ora vi svelo un segreto: anche i broker sono persone. Li vedete sempre belli in giacca e cravatta, immaginate stipendi stellari e macchinoni da serie A. Beh, mi dispiace deludervi, ma non è proprio così.
Nell’era del terrorismo psicologico giornalistico è bene cercare di capire cosa i telegiornali stanno cercando di dirci. Ogni giorno un parolone nuovo da digerire, tutti esperti di finanza, solo quando le Borse vanno male. L’obiettivo? Creare panico tra i non addetti ai lavori.
Stamattina sono andata all’Ufficio postale per spedire una raccomandata. Non potete immaginare chi ho incontrato! La mia postina. Niente di strano starete pensando… eri all’ufficio postale!
Lista della spesa alla mano e si va a fare investimenti in Borsa! Un etto di Prosciutto crudo, un chilogrammo di mele e 1500 euro di libretti deposito, grazie!
Se vi dicessi “Made in Cina” cosa vi verrebbe in mente? Nell’immaginario collettivo il termine “cinese” è diventato sinonimo di “oggetto dozzinale e di bassa qualità”. Bene. Ora scordatevi tutto questo perché ai Cinesi, quelli veri, questo vestito non sta più bene. Il Dragone si sta muovendo e sta cambiando pelle.
Non si può certo dire che il 2016 sia iniziato nel migliore dei modi: tra il countdown di Rai 1 sbagliato, il prezzo del petrolio in caduta libera, la crisi cinese e i dati macro americani in diminuzione, mancava soltanto la Corea del Nord che si mettesse a giocare a Risiko!